Sociale » Sanità: risparmi possibili nella gestione dell'Adi
Con il trascorrere degli anni l’ADI, sta avendo un livello di diffusione territoriale di notevole importanza assistenziale. La percentuale di copertura degli anziani a livello nazionale oscilla da un minimo di 1.5 ad un massimo del 12.2. L’assistenza domiciliare, si rivolge prevalentemente agli anziani e costa alla Sardegna ben 10 milioni di euro.
Il costo medio nazionale va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 60 euro per assistito. La regione finanzia le proprie risorse sulla base della popolazione di anziani e disabili residenti in Sardegna, che ricorrono ad utilizzare tale tipo di assistenza. Sarebbe anche utile e corretto valutare un legame tra risorse e bisogni al fine di conoscere il quadro epidemiologico dell’intera popolazione e non solo di quella già assistita. In questo modo, si valuterebbe meglio la stima di fabbisogno finanziario da destinare alle sedi ADI.
E’ notizia di qualche giorno fa che l’ADI, non provvederà piu alla consegna dei farmaci al domicilio dei pazienti (la consegna di un collo costava diciassette euro veniva effettuata da una cooperativa), ma dovranno essere ritirati dai famigliari presso la farmacia dell’Asl. Questo provvedimento segna un buon risparmio di spesa, peccato sia stato adottato dopo troppo tempo, e probabilmente da questo tipo di risparmio viene esclusa l’ADI di Alghero ed Ozieri. Mi domando: i farmaci potrebbero essere consegnati dal personale ADI, dal momento che visitano gli stessi pazienti? Oppure aprire un rapporto di collaborazione con associazioni di volontariato. Vi sono poi costi di consulenza, di collaborazione tra azienda e cooperativa, che potrebbero verosimilmente creare una sovrapposizione di prestazione tra cooperativa e personale ADI, questo costo potrebbe essere evitato, da parte di chi coordina questo servizio? E’ presumibile ipotizzare che il giusto utilizzo del personale assumerebbe un aspetto di fondamentale importanza, soprattutto quando e se, quello infermieristico, fosse impiegato in attività amministrative, sottraendo risorse all’assistenza domiciliare ed inserendo nel processo, aziende esterne in luogo degli infermieri ADI; dal momento che se ne assumerebbero anche a progetto, non mancano nell’organico guardia medica, farmacista ed altre figure. Da non trascurare la gestione dei farmaci e materiale di medicazione, per i quali sarebbe necessaria una più attenta distribuzione seguendo precisi e tassativi protocolli. Altra forma di risparmio potrebbe riguardare il non riconoscimento dello straordinario ad infermieri e medici della rianimazione in visita ai pazienti, (costerebbero i primi quaranta euro l’ora ed ottanta i secondi), la cui prestazione professionale potrebbe essere resa in orario flessibile o comunque compensata.
Bruno Dessena
Presidente. Associazione Culturale Valori e Diritti - Sassari